19ˆ Mostra Internazionale d’Architettura,
Intelligens: Naturale. Artificiale.
Collettiva Biennale di Venezia 2025
Padiglione Cina: CO-EXIST
Roma – 30 Maggio 2025
by Vittoria Biasi e Qinggang Xiang

Nel Padiglione della Cina, architetti e protagonisti cinesi lavorano insieme per una storia inclusiva e sostenibile. In sintonia con il progetto curatoriale del direttore Carlo Ratti per la sua biennale Intelligens: Naturale. Artificiale. Collettiva, l’architetto Ma Yansong (马岩松), curatore della mostra CO-EXIST, affronta l’integrazione tra architettura supportata da nuove tecnologie e elementi della cultura tradizionale cinese.
Gli architetti espongono sculture e installazioni ispirate dai temi della Civiltà di Liangzhu, delle Grotte di Dunhuang, dell’Asse Centrale di Pechino, e sulle possibilità di Città di Interscambio, Rinnovamento e del Futuro.
Con le loro opere esplorano la saggezza di un pensiero radicato nell’Armonia tra uomo e natura (天人合一), mentre la civiltà industriale è trasformata dall’era dell’intelligenza artificiale. Creare possibilità di coesistenza (容) tra l’edilizia urbana e le nuove possibilità di ricostruzione del paesaggio offre soluzioni ai problemi di sviluppo per la società del futuro.
Il curatore Ma Yansong, nel discorso di introduzione alla mostra, ha sostenuto che la co-esistenza di forme tradizionali e di nuove tecnologie avvia un processo di cambiamento da analizzare. L’esposizione dei progetti permetterà di osservare l’interpretazione del concetto di CO-EXIST, da parte dei giovani architetti: le loro soluzioni saranno basate sul presente, sul futuro comprendendo un ampliamento della cultura tradizionale cinese.
L’esposizione presentata nel Magazzino delle Cisterne è ispirata dalla concezione poetico-filologica dello sviluppo urbano e umano. Il pensiero filosofico di Ma Yansong non è nostalgia del passato, né una forma attrattiva del turismo: è, al contrario, ispirato da un principio di congiunzione tra materia e energia, per cui, come diceva la saggezza cinese, il cielo e la terra e le mille cose sono tutt’uno. Fin dai tempi antichi il cinese tende all’armonia e la parola ho (有) accompagna nomi di persona, di luoghi, di palazzi, di templi, e di strade1. L’armonia è il principio morale che governa la realizzazione del singolo e della società. Secondo un autore tardo Qing, Ling Tingkan (1757-1809) benché le emozioni siano naturali, è grazie ai riti che i loro eccessi e deficienze vengono regolati, impedendo sia la passionalità che l’aridità2.
Il rito, con la ripetizione della ritualità, è la pratica che riequilibra le emozioni nel rapporto con l’animo, creando armonia.
Lo scopo della scuola di progettazione e Design (SCD) è disegnare dalla fonte la narrazione progettuale e la costruzione sociale con l’obiettivo di integrazione della conoscenza3. Il trasferimento, nel 2023, del suo dipartimento nel Campus di Liangzhu, testimonianza della civiltà cinese risalente a cinquemila anni fa, e il Forum di Liangzhu, nel 2024, rivelano un progetto di scambio e approfondimento reciproco tra le civiltà attraverso la storia e nel futuro4.
L’esposizione del Padiglione è organizzata in nuclei tematici che riflettono le analisi storico-sociali per un possibile sviluppo urbano nel rispetto dei principi culturali e identitari cinesi. Il percorso è costituito da 10 installazioni: 12 Rhytms in Lianzhu; Dunhuang Con-Stella-Tion; Spring, Along Beijing Central Axis; Vault of Heaven; Concrete Spolia: Reuse of Bulding of Waste; Renew City Plugings; City in China – Nature of all Things; Open Source City; Interchange City; Chinese Paper Umbrella.
Il curatore del Padiglione Cinese combina i contenuti della tradizione con le tecnologie all’avanguardia. Ma Yansong recupera il pensiero filosofico, perché la conoscenza è la via per rispondere alle sfide architettoniche del cambiamento climatico globale.
La forma spaziale della scultura intitolata Dodici Ritmi (良渚十二律) si leva obliquamente dal pavimento raccontando la connessione tra cielo e uomo. Sulla superficie del vasto disco sono posizionate installazioni sonore che attivano il paesaggio e rappresentano dodici punti simbolici corrispondenti ai cicli naturali delle dodici ore del giorno e dei dodici mesi. I Dodici Ritmi rievocano il sito neolitico di Liangzhu fondato, come riportato in catalogo, sull’armonia tra cielo e terra, integrando tra loro aree turistiche, villaggi, settori industriali, comunità e istituzioni scolastiche5.
Dunhuang Co-Stella-zioni (敦煌·共熠) fa da contrappunto ai Dodici Ritmi. Gli architetti Bu Xiaojun e Zhang Yingfan, fondatori dello studio Atelier Alter Architecture, hanno creato un’installazione trasparente, sospesa nello spazio, che reinterpreta la volta di una delle Grotte di Mogao situate lungo la Via della Seta, vicino a Dunhuang, nella provincia di Gansu. La volta della Grotta 285 custodisce una esempio raffinato di multiculturalità e multireligiosità caratterizzata dalla compresenza di elementi quali giardini persiani, zodiaci greci, nakshatra indiani, di asterismi cinesi – ciascuno rivelatore di distinte e dialoganti visioni cosmologiche. L’installazione presenta una costellazioni di nebulose che incarnano l’eredità di inclusività culturale del luogo e appare come un manifesto luminoso per la coesistenza: l’immaginazione pluralistica del passato diventa un progetto per la comunità interstellare di domani6.
Di grande impatto visivo è l’opera Vault of Heaven (苍穹). L’installazione reinterpreta l’elemento architettonico del Caisson (藻井), costruito secondo il sistema artigianale delle lanterne cinesi. La struttura rotante è come una cupola a base circolare molto larga, scende dal soffitto e sembra offrire protezione a coloro che si spostano all’interno della sua area per osservare gli elementi del patrimonio culturale intangibile. La base del Caisson è decorata con pesci che, per un effetto fenachitoscopico, sembrano nuotare tra le onde.
L’architetto Wang Zigeng ha riciclato le reti protettive verdi presenti nei cantieri edili cinesi come materiale principale dell’installazione utilizzando anche l’intreccio di bambù per costruire lo scheletro della scultura. La scenografia astratta delle immagini rappresenta elementi della cultura cinese, unificanti dell’uomo e della natura: l’astrazione del cielo è riflesso dell’anelito di appartenenza dell’umanità7.
Il collettivo di artisti e ricercatori Dunes Workshop effettua lo studio Primavera, lungo l’Asse Centrale di Pechino, indagando sulla relazione tra l’antica organizzazione urbana, fedele al concetto di armonia tra uomo e natura, e la costruzione delle capitali. L’Asse Centrale di Pechino (北京中轴线的春天), Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 2024, si estende per 7,8 chilometri. Questa comprende centri di vita urbana che testimoniano la memoria vivente della vita sociale urbana. Il gruppo interdisciplinare interviene su 10 luoghi chiave dell’asse, come la collina di Jngshan, la Porta di Qianmaen, la Torre del Tamburo, le scene della strada, degli stretti vicoli tradizionali di Pechino, chiamati Hutong e scene di vita tipiche di un popolo che apprezza la strada come parte della propria vita. I Dunes Workshop, collettivo di artisti e ricercatori fondato nel 2019 da Yalun Li e Feiyue Chen, a cui si aggiunge Ziyan Daisy Zhang nel 2021, hanno tradotto in suggestivi video la crescita organica della natura e dell’umanità, in armonia con l’identità filosofico-religiosa cinese. L’opera video è presentata su schermi perfettamente adiacenti su cui aleggiano i suoni della vita urbana e le interferenze del canto degli uccelli o il suono del campanello delle biciclette. È una lettura poetica di segmenti di vita che fluiscono con un ritmo incessante e i passaggi si sovrappongono come in una visione dall’alto. Il flusso della vita urbana, contenitore di tanti ritmi, sembra dimostrare la fiducia nella trasformazione, che è coerente con i principi culturali cinesi.
Il Padiglione espone una percorso completo tra passato e futuro affrontando problematiche legate all’utilizzo di nuovi materiali per comunicazioni e cambiamenti nella visione di un futuro urbano sostenibile. Tra le proposte socio-economiche vi è la ricerca del Laboratorio [S]Equilibrium della Chinise University of Hong Kong (香港中文大学结构平衡实验室) fondata sul concetto di equilibrio strutturale. Il progetto Spolia di Cemento: Riutilizzo dei rifiuti edili (废砼再生) considera il recupero del calcestruzzo di scarto come una componente fondamentale per l’architettura futura. Un sistema costruttivo e un flusso di lavoro completamente basato, per la prima volta, sul reimpiego del calcestruzzo, potranno preservare l’integrità strutturale degli elementi originali, sfruttando al contempo tecniche industriali di consolidamento per massimizzarne il riutilizzo8.
Il Way Studio è un collettivo di progettazione architettonica con lo sguardo rivolto ad un futuro che conserva le sue radici. La scultura, che rappresenta il processo concettuale del gruppo, Città in Cina. La Natura di tutte le cose, mostra il panorama delle odierne megalopoli ad alta densità e ricostruisce la rete di collegamento tridimensionale tra i grattacieli con un sistema di trasporto in continua evoluzione, introducendo al contempo tecnologie botaniche e biologiche per rivitalizzare la foresta di cemento armato. Il progetto sulla funzionalità urbana nasce direttamente dalla sinergia organico-tecnologica.
Il progetto Renew City Plugins (插件更新城), pensato dal team di ricerca della Tsinghua University (guidato da Long Ying) e PAO (People’s Architecture Office) (众建筑+清华大学建筑学院龙瀛课题组), è rivolto a qualificare l’efficienza urbana. Il gruppo di Long Ying con l’uso dell’AI e di dati open-source, rimodella l’utilizzo dello spazio cinese individuando luoghi abbandonati o sottoutilizzati.
PAO, fondato nel 2010 da James Shen, He Zhe e Zang Feng, trasferisce al sistema Plugin Houses i dati rilevati dal team di Long Ying. La collaborazione tra due equipe ha come risultato la possibilità di introdurre unità modulari o prefabbricati in sacche urbane da rivitalizzare.
Per l’installazione Renew City Plugins, gli architetti hanno utilizzato centinaia di modelli architettonici scartati, resti materici di precedenti demolizioni. Questi frammenti assemblati dal toolkit Plugin dimostrano che gli interventi possono innescare reazioni a catena. L’inserimento di una scala, un corridoio, un mercato temporaneo, biblioteche comunitarie o giardini pensili, realizza uno sviluppo di precisione a basso costo e ad alto adattamento, riattivando relazioni vitali. In tal senso è rilevante il pensiero del team di architetti secondo i quali la precisione della ricerca, guidata dai dati, convive con la creatività tattica, dimostrando che il futuro urbano prospera non tramite la cancellazione, ma bensì amplificando il potenziale latente del tessuto esistente9.
Il pensiero e il percorso di Co-Esistenza esprimono un modo rispettoso di osservare e seguire l’ampliamento delle aggregazioni urbane, come sotto i cavalcavia, che sono un simbolo della modernità ma coprono forme di vita precaria.
Il RED Product Design Center (小红书产品设计中心), abbreviato RPDC, è il più recente collettivo ufficiale di Xiaohongshu. RED è la principale piattaforma social lifestyle della Cina e ha assunto l’incarico di esplorare il potere dei social media sui rapporti con la città, come dirigono le energie, la comunicazione, trasformandolo in dati. Product Design Center ha rielaborato i dati creando il progetto collettivo Città Open-Source (开源城市计划), aperto a tutti. Con la partecipazione del pubblico e la raccolta dei dati, RED si propone di far divenire reali i contenuti virali per rendere lo spazio urbano più aperto e dinamico.
La parete del Magazzino delle Cisterne rivolta verso l’accesso al giardino, espone un’installazione di ombrelli tradizionali cinesi in carta impermeabilizzata dal trattamento con olio di tung. L’opera Ombrello di carta cinese (一把油纸伞) esalta la storia della Cina e dell’Asia per la profonda e vasta simbologia dell’oggetto, del rapporto tra la sommità del capo dell’uomo e il cielo. Il MAD Architects (MAD) (建筑事务所), fondato da Ma Yansong nel 2004 e guidato da Ma Yansong, Dang Quin e Yosuke Hayano si dedica alla sviluppo di progetti che offrono un’interpretazione contemporanea dell’affinità orientale con la natura. Per il Padiglione cinese il team del MAD, formulando una relazione tra interno e esterno lungo una linea retta immaginaria, ha trasformato l’oggetto in un’installazione luminosa, bianca, che ricrea condizioni di luce naturali, di giorno e di notte, con il sistema di illuminazione SDL Opple. L’installazione micro-climatica, che può assimilare la forma di un fiore a calice capovolto o di un parasole o di un baldacchino, può essere collocata in luoghi aperti, conciliando funzionalità, materialità e spiritualità10.
Se l’era industriale è incentrata sulla razionalità e l’efficienza, l’era dell’intelligenza artificiale, nella visione di Ma Yansong, deve riportare il pensiero, l’umanità e la natura al centro del suo utilizzo, deve avere una missione etica11. L’espressione natura racchiude un pensiero secolare di riflessioni e conferme per raggiungere la visione armonica tra uomo e natura: l’uomo e l’universo sono un tutt’uno e tutte le cose nel mondo sono affidate alle emozioni umane che si riflettono a vicenda: giardini, architettura e città sono state edificate nell’osservanza dei principi filosofici tradizionali.
Le opere esposte nella mostra CO-EXIST sono alimentate dall’immaginazione e dalla cultura tradizionale orientale, coniugando epoche, discipline, tecnologie e metodi diversi, rispondendo al principio “un luogo, una soluzione”. In osservanza dei valori culturali, l’architetto cinese collabora con tutti i ceti sociali per trovare un percorso di inclusione e sostenibilità per una nuova era di diversità, umanità ed emozioni.
1 Cfr. Klaus Mehnert, Pechino e Mosca, Vallecchi Editore, Firenze 1964, pag. 49
2 Paolo Santangelo, Le passioni nella Cina imperiale, Marsilio Editore, Venezia, 1997, pag. 65
3 Cfr. Ma Yansong, Co-Exist, Toneking, 2025 pag. 12
La scuola di comunicazione e Design (SCD), accademia d’arte cinese, è nata nel 1928 dal dipartimento modelli dell’Accademia Nazionale delle Belle Arti (NAFA). Nel 2023 il dipartimento si è trasferito dal Campus di Xiangshan al Campus di Liangzhu, quando è stato istituito il SCD.
Il SCD è composto è composto dall’istituto per la ricerca e la cultura (RIVC) e dall’istituto di ricerca per la società e la strategia (RISS) con sei studi che includono visione orientale, marchio e immagine comunicazione omnimediale, genealogia dei contenuti, narrazioni sociali e strategia urbano-rurale, che si sviluppano in “produzione di contenuti” con lo scopo di “disegnare dalla fonte”, narrazione progettuale “con lo scopo di “costruzione sociale” e “interdisciplinari di progettazione” con l’obiettivo “di integrazione della conoscenza”.
4 https://www.globenewswire.com/news-release/2024/11/25/2987051/0/it/Il-Forum-di-Liangzhu-offre-una-finestra-e-un-ponte-per-uno-scambio-tra-civilt%C3%A0-a-livello-globale.html
5 Ma Yangsong, Co-essitenza, China Pavillon, 19^ Biennale Architettura Venezia, 2025, pag. 12
6 Cfr. Ma Yansong, Co-Exist, Toneking, 2025, pag. 16
7 Ma Yangsong, Co-essitenza, China Pavillon, 19^ Biennale Architettura Venezia, 2025, pag. 24
8 Cfr. Ma Yangsong, Co-esistenza, op. cit. pag. 28
9 Cfr. Ma Yangsong, Co-esistenza, op. cit. pag. 32
10 Cfr. Ma Yangsong, Co-esistenza, op. cit. pag. 48
11 Cfr. Ma Yangsong, Co-esistenza, op. cit. pag. 5



