Lidia León Cabral
Padiglione della Repubblica Dominicana Venezia
Roma – 2 Marzo 2021 by Vittoria Biasi
Le foglie di tabacco e le vetrate della chiesa di San Giorgio
Il progetto Conexión realizzato da LiLeón (Lidia León Cabral), a cura di Roberta Semeraro, coinvolge la chiesa anglicana di San Giorgio, in Venezia, creando un esempio di convivenza tra i linguaggi dell’arte contemporanea e la storicità di particolari architetture. La chiesa, nota per accogliere la preghiera di fedeli di diversi culti, è speculare al mosaico socio-religioso della storia veneziana. La spiritualità oltre il confine della rappresentazione della natura o della scomposizione in cellule votive è la centralità del progetto.
La pratica religiosa di ricevere nel proprio ‘grembo’ differenti fedi, propria della chiesa veneziana, connota il Baha’i Lotus Temple di New Delhi, considerato luogo d’incontro di ogni pensiero religioso e una delle meraviglie del XX secolo. Come la Basilica palladiana di San Giorgio sorge sull’omonima isola lambita dalla laguna, la bianca architettura del tempio emerge dalle acque.
Nell’interno della chiesa l’installazione di Lidia León Cabral è ispirata dall’idea di accoglienza, di abbraccio. L’opera è composta da pannelli ricoperti da foglie di tabacco, le cui nervature principali e secondarie frantumano lo spazio e lo rendono vicino all’uomo, alle sue relazioni che sono alla base delle trame sociali. L’artista ha creato la conexión tra il sistema linfatico delle foglie, simile a quello dell’uomo, e le antiche vetrate a mosaico, segno distintivo della grande tradizione artistico artigianale di Venezia.
I pannelli sono disposti rispettando la corrispondenza con le vetrate poste nella parte alta della navata. Queste sono dedicate ai celebri inglesi residenti a Venezia, tra i quali J. Ruskin, che fu il primo a teorizzare la relazione tra arti, natura e uomo. Il mondo orientale conserva la visione unificatrice e totalitaria nel segno minimo e rituale che scandisce la vita quotidiana, l’arte contemporanea, lo stile, il design. Lidia León Cabral ama la filosofia Wabi Sabi e la interpreta con l’installazione Conexion
che trasmuta la chiesa in un tempio, in un luogo sacro naturale simile ad una grotta ricoperta di foglie di tabacco, proprie della sua terra e dominata dalle tonalità degli arredi sacri e delle cornici delle pale d’altare. Le piantagioni di tabacco hanno alimentato una vasta letteratura e hanno impegnato popolazioni di differenti geografie.
Un’antica sensazione di solitudine dell’anima ha fatto rivolgere, specialmente nel Novecento, il pensiero occidentale verso la terra, ammirandone la vegetazione spontanea dei luoghi abbandonati dall’uomo teorizzati dal Manifesto del terzo paesaggio di Gilles Clément, al pensiero filosofico sul mondo naturale di Emanuele Coccia, alle filosofie orientali, patrimonio nel DNA dei popoli asiatici. La Triennale di Milano del 2022 dedica particolare attenzione al mondo della natura anche nella relazione con il cielo.
Per Lidia León Cabral il movimento ascendente e discendente delle foglie rappresenta la ciclicità ricorrente in ogni esistenza e vuole essere un invito a sentire gli spazi collettivi come un bene comune da rispettare e tramandare alle future generazioni. Le nervature delle foglie circoscrivono aree che rimandano all’idea dello spazio condiviso immerso in un unico organismo vivente, di cui gli uomini sono le infinite particelle in perenne moto trasmigratorio.
Il distanziamento sociale, quale provvedimento-argine per la pandemia, ha determinato il suicidio delle città, delle comunità, come scrive Emanuele Coccia, per proteggere gli stessi luoghi! Il progetto Conexión si propone come luogo virtuale, piattaforma interdisciplinare con la partecipazione di numerose figure professionali dominicane quali architetti, urbanisti, sociologi, ambientalisti, giornalisti, rappresentanti delle istituzioni pubbliche, tra cui Alex Martínez Suárez, Jesús D’Alessandro, Juan Miguel Pérez, Julia Vicioso Varelas, Orisell Medina-Lagrange, Traza_do (Collective of architects Melisa Vargas, Rafael Selman, Dante Luna, Javier Pérez, José Marion-Landais, Alejandro Marranzini, Carlos Aguilar), Michelle Valdez, Shaney Peña Gómez, Mizoocky Mota, Yomayra Martinó, Carmen Ortega González, Ching Ling Ho, Sara Hermann, Virginia Flores-Sasso, Elia Mariel Martínez, Lissette Gil, Romina Santroni, Maribel Villalona. invitati tutti a riflettere sulla domanda “How will we live together?”.
In tal senso Conexión si può considerare un’architettura vivente ed inclusiva fatta a misura d’uomo, nella quale lo spazio virtuale diventa complementare a quello fisico, nell’esperienza del vivere e pensare insieme. Grazie ai dispositivi tecnologici, i visitatori avranno l’opportunità di partecipare alle attività svolte nella Repubblica Dominicana, e viceversa il pubblico dominicano, potrà partecipare attraverso canali streaming, agli eventi che saranno organizzati all’interno della chiesa.